Articolo del quotidiano online Primonumero.
La vicenda raccontata sul vostro giornale farebbe sorridere se fosse anch’essa frutto di uno scherzo. Purtroppo non è così. E’ tutto vero.
Primo episodio.
Aprile. In piena campagna elettorale, Tizio, candidato sindaco, querela Caio per diffamazione, indicando Sempronio (guarda caso candidato nella nostra lista, San Martino Libera) come detentore della prova della diffamazione, un file audio registrato sul suo telefono cellulare. In pochi giorni, la Procura dispone una perquisizione nell’abitazione dell’ignaro Sempronio, o meglio, dei genitori, che, senza troppi fronzoli, alle 7 di mattina, viene messa a soqquadro da cinque o sei carabinieri; la perquisizione ha luogo nonostante l’immediata consegna da parte di Sempronio dell’oggetto cercato (il telefonino).
Risultato: file audio non trovato. Per forza, non esiste!
Ad oggi, dopo nove mesi, non abbiamo nessuna notizia in merito all’esito dell’indagine fulminea.
Nemmeno le scuse.
Almeno ai genitori!
Niente.
Secondo episodio.
Sempre aprile. Durante la campagna elettorale si è avuta su internet una produzione inattesa di vignette e parodie di vario genere, tra cui alcune tratte dal film “La Caduta” (di cui si fa largo uso nella rete). Quasi tutte di matrice anonima.
Ebbene, uno dei candidati sindaco, probabilmente a casa sua, mentre visionava su internet una delle parodie, si è sentito diffamato al punto da accusare un malore. Una volta riavute le forze, ha pensato bene di denunciare per diffamazione e “lesioni” alcuni ragazzi del nostro gruppo, San Martino Libera, per aver visionato una di queste parodie qualche giorno prima.
Tutto qui? Assolutamente no!
L’indagine procede spedita. Al punto che nella caserma dei carabinieri di San Martino vengono convocate alcune decine di presunti sostenitori della nostra lista per essere interrogati. Lascio immaginare lo sconcerto di tranquilli cittadini (pare oltre cinquanta) interrogati da solerti militari.
Da queste parti, anche Don Camillo avrebbe da temere, lui che osava definire la “Lista Peppone = Lista Pappone”.
Conclusione.
Cattivi pensieri? Assolutamente no.
Fiducia nella magistratura e nelle forze dell’ordine.
E la politica?
Meglio lasciar perdere.
Scherzo, naturalmente.
Giovanni Di Matteo
San Martino Libera
L’articolo completo potete trovarlo anche qui: ARTICOLO COMPLETO
Articolo del quotidiano online Primonumero.
La vicenda raccontata sul vostro giornale farebbe sorridere se fosse anch’essa frutto di uno scherzo. Purtroppo non è così. E’ tutto vero.
Primo episodio.
Aprile. In piena campagna elettorale, Tizio, candidato sindaco, querela Caio per diffamazione, indicando Sempronio (guarda caso candidato nella nostra lista, San Martino Libera) come detentore della prova della diffamazione, un file audio registrato sul suo telefono cellulare. In pochi giorni, la Procura dispone una perquisizione nell’abitazione dell’ignaro Sempronio, o meglio, dei genitori, che, senza troppi fronzoli, alle 7 di mattina, viene messa a soqquadro da cinque o sei carabinieri; la perquisizione ha luogo nonostante l’immediata consegna da parte di Sempronio dell’oggetto cercato (il telefonino).
Risultato: file audio non trovato. Per forza, non esiste!
Ad oggi, dopo nove mesi, non abbiamo nessuna notizia in merito all’esito dell’indagine fulminea.
Nemmeno le scuse.
Almeno ai genitori!
Niente.
Secondo episodio.
Sempre aprile. Durante la campagna elettorale si è avuta su internet una produzione inattesa di vignette e parodie di vario genere, tra cui alcune tratte dal film “La Caduta” (di cui si fa largo uso nella rete). Quasi tutte di matrice anonima.
Ebbene, uno dei candidati sindaco, probabilmente a casa sua, mentre visionava su internet una delle parodie, si è sentito diffamato al punto da accusare un malore. Una volta riavute le forze, ha pensato bene di denunciare per diffamazione e “lesioni” alcuni ragazzi del nostro gruppo, San Martino Libera, per aver visionato una di queste parodie qualche giorno prima.
Tutto qui? Assolutamente no!
L’indagine procede spedita. Al punto che nella caserma dei carabinieri di San Martino vengono convocate alcune decine di presunti sostenitori della nostra lista per essere interrogati. Lascio immaginare lo sconcerto di tranquilli cittadini (pare oltre cinquanta) interrogati da solerti militari.
Da queste parti, anche Don Camillo avrebbe da temere, lui che osava definire la “Lista Peppone = Lista Pappone”.
Conclusione.
Cattivi pensieri? Assolutamente no.
Fiducia nella magistratura e nelle forze dell’ordine.
E la politica?
Meglio lasciar perdere.
Scherzo, naturalmente.
Giovanni Di Matteo
San Martino Libera
L’articolo completo potete trovarlo anche qui: ARTICOLO COMPLETO